mercoledì, aprile 27, 2005

Mostra: la bellezza effimera nell'arte giapponese

Nella raffinata filosofia giapponese, il concetto di 'hippari hai' rappresenta la summa di un pensiero che, come in nessun'altra cultura, si fonde con la vita quotidiana, dalle arti all'artigianato all'alimentazione. Difficilmente traducibile in una lingua pragmatica come quella italiana, il significato di 'hippari hai' può essere compreso immaginando una forza in grado di attrarre e respingere allo stesso tempo, di affascinare e allontanare simultaneamente. Il bene e il male si compenetrano senza mescolarsi come nell'idea dello jing e dello jiang: l'effimero e il duraturo; il fragile e il forte; l'eterno nella trasparenza della carta di riso; la forza fissata sulla tenue seta; l'antico e il moderno. Gli opposti si completano nella bellezza effimera, eternamente sul filo della distruzione nel momento del suo massimo splendore.
Figura emblematica, che concentra nella sua natura tutto il carico simbolico di questi concetti, è il ciliegio e la sua fioritura, a cui il Complesso del Vittoriano dedica la splendida mostra "Come i ciliegi in fiore. Fascino della bellezza e senso dell'effimero nella tradizione artistica del Giappone", aperta al pubblico da oggi (ndr. 27 aprile) fino al 24 maggio, tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.30.
Beh...che stiamo ad aspettare?
Andiamo!!

giovedì, aprile 21, 2005


Rugiada... Posted by Hello

Rugiada

Cominciai a giocare con le cannucce e la fettina di lime rimasta nel bicchiere. Mi sembrava di avere in mano due bacchette cinesi, fingevo di afferrare un improbabile involtino primavera. Fuori il vento portava a spasso le prime foglie morte dell’autunno sbattendole di qua e di là come il rum appena entrato in circolo nel sangue mi sbatteva di qua e di là i pensieri nella testa mischiando quelli veri con quelli soltanto sognati. Posai il bicchiere per terra, chiusi gli occhi e l’odore dei Suoi capelli mi entrò nelle narici. Ne aspirai il leggero profumo di tabacco, sudore e shampoo alla mela verde e lo ributtai fuori dalla bocca, come tirando da una sigaretta.
Mi si era addormentato sulle cosce con il viso rivolto verso il muro che ci stava di fronte, e carezzandogli la guancia la mia mano pescò un filo di saliva che gli scendeva dalla bocca. Rimasi così immobile a guardare le immagini a ritroso che mi passavano davanti agli occhi chiusi: i nostri corpi nudi e sudati, due occhi vicini e una bocca che sorride, un vialetto mano nella mano, un cordon bleu bruciato, un cin cin tra una birra e un Cuba libre, le stelle d’agosto fuori dal finestrino della macchina, la ruota panoramica, le mani tra i capelli, gli sms, Woody Allen, la pelle, il caldo, il freddo, i fuochi d’artificio, un “Come ti chiami?”, due anni vomitevoli e ipocriti come convenevoli.
Con in mente l’inizio della nostra storia aprii gli occhi nel momento della sua fine e inalai ancora il suo odore. Lui si era svegliato e mi guardava assonnato: “Che c’è?”, chiese. Il filo di saliva brillava al lato della sua bocca, sembrava la rugiada sui fiori dei cartoni animati. Feci un sorriso e scrollai le spalle: “Niente”, risposi e chinandomi lo baciai. I suoi occhi sorrisero e si richiusero soddisfatti. Con il dito tolsi il filo di saliva brillante che mi aveva lasciato sulle labbra e lo lasciai asciugare all’aria aspettando che il rum rendesse meno vomitevoli i convenevoli della nostra storia.
Racconto scritto in una giornata di fine settembre di qualche anno fa...

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Sono usciti i risultati dell'esame di cui sotto...è andato molto ma molto meglio di quanto mi aspettassi. Io continuo a non capire quale sia il criterio di giudizio che usano i professori per valutare uno studente, perchè se fossi stata nella professoressa non mi sarei data nemmeno un 15, due figure e un calcio nel sedere!
Comunque ora devo iniziare a preparare un altro modulo, sul "teatro dell'assurdo". Se qualcuno ha testi, informazioni, consigli o quant'altro è pregato di postare senza indugi! Magari se in giro fanno qualche rappresentazione si potrebbe andare a vederla, no?

mercoledì, aprile 13, 2005


Reptiles... Posted by Hello

Disillusione

Oggi sono incavolata.
E’per via dell’esame che ho sostenuto, o meglio, non c’è stato nulla da sostenere, se non la mia testa, appoggiata sulla mia mano, poggiata sul gomito che poggiava sul tavolo, mentre mordicchiavo il cappuccio della bic blu nella speranza di trovare ispirazione.
Delle innumerevoli domande che avrebbe potuto porre la professoressa, quelle due scritte sul foglio avevano l’aria di appartenere ad un corso che non ho seguito. Ma dico. L’argomento del corso --seguito anche con una certa perdita economica-- era senza dubbio interessante, Lo strano caso del Dottor Jekyll e Mr. Hyde. E dal momento che abbiamo speso più della metà delle ore a nostra disposizione ad analizzare testualmente il testo, ci si poteva ingenuamente aspettare che so, un’analisi di un personaggio, oppure delle tecniche narrative usate da R.L.Stevenson, piuttosto che dell’altra letteratura del Doppio che sta dietro questo romanzo breve, etc. Invece cosa…? Una descrizione del periodo vittoriano…e la ricerca dell’elemento scozzese nella vita, formazione, e opere di Stevenson. Mi dispiace, ma io il corso di storia non l’ho seguito, e questo suo essere irrimediabilmente scozzese e non inglese e non gallese è una cosa che proprio non avevo considerato. E Hyde? E Jekyll? Forse mi trovavo da un’altra parte, in un’altra aula.
Mi rendo conto che a questo punto della mia vita accademica, piuttosto longeva devo constatare e soprattutto dura a morire, ancora non capisco in cosa consista la valutazione di uno studente e ancora non capisco perché me la prendo poi così tanto…

lunedì, aprile 11, 2005

Crok...

Stavo studiando, a dire il vero molto svogliatamente. Un insettino è apparso dal nulla e ha cominciato a svolazzare intorno alla lampada. Poi si è posato sulla lampadina accesa ed è stramazzato sul tavolo. Ha prodotto un leggero e secco suono "croccante".
Non aggiorno molto il blog perchè mercoledì ho un esame.

domenica, aprile 03, 2005


Buon viaggio... Posted by Hello